Bruxismo Bambini

Bruxismo nei bambini: cos’è

Il bruxismo, soprattutto notturno, è un disturbo che colpisce molti bambini in età pediatrica e che poi in età adulta tende progressivamente a ridursi. I primi episodi di bruxismo nei bambini possono verificarsi con lo spuntare dei denti da latte, ma la frequenza aumenta intorno ai 6 anni, arrivando a interessare il 30% dei bambini. 

Il bruxismo, quando molto frequente e severo, costituisce una vera e propria disfunzione orale con conseguenze potenzialmente pericolose per la salute del cavo orale e, in generale, della zona testa-collo. 

Le cause del bruxismo nei bambini

Il bruxismo è un’attività muscolare masticatoria ripetitiva, che è un fattore di rischio per diverse gravi complicazioni di salute. È caratterizzato da serramento, digrignamento dei denti e/o rinforzo o spinta della mandibola con sintomi circadiani (come tensione facciale, dolore alla testa e al collo e insonnia). L’American Academy of Sleep Medicine (AASM) ha indicato il bruxismo come un disturbo del movimento correlato al sonno. Il bruxismo può essere distinto in due tipi: il bruxismo del sonno (SB) e il bruxismo della veglia (AB). Una persona che soffre di SB non è a conoscenza dei fattori di rischio che possono portare all’usura anormale dei denti e allo sviluppo del disturbo temporo-mandibolare (TMD). Rapporti di ricerca recenti suggeriscono che l’SB può anche causare cefalee primarie, che si ritiene siano principalmente regolate dal sistema nervoso centrale e possano essere associate a disturbi nel sistema. Il bruxismo può verificarsi insieme a disturbi del sonno, movimenti del corpo, problemi respiratori, aumento dell’attività muscolare e disturbi della frequenza cardiaca. I disturbi del sonno in comorbidità con il bruxismo includono apnea ostruttiva del sonno, parasonnie, sindrome delle gambe senza riposo, mioclono mandibolare e disturbi del movimento rapido degli occhi. La prevalenza di SB nei bambini riportati negli studi varia ampiamente. Inoltre, SB ha dimostrato di essere più comune tra i bambini rispetto agli adulti, con tassi di prevalenza che vanno dal 13% al 49%. Uno studio ha mostrato che l’incidenza di SB negli adolescenti era del 22,2% e la prevalenza era più alta negli adolescenti maschi . In un altro studio hanno riportato variazioni nell’incidenza del bruxismo tra il 3,5% e il 40,6%, con una diminuzione osservata con l’età, indipendentemente dal sesso. Va inoltre sottolineato che il bruxismo può portare a distruzione patologica dei denti, fallimento delle procedure odontoiatriche , dolore all’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e ai muscoli craniofacciali, limitazione della mobilità della mandibola e mal di testa.

Spesso riscontrato nei bambini, il bruxismo non è sempre considerato patologico. I criteri di gravità mettono in relazione l’intensità (numero di sfaccettature di logoramento dentale) e il contesto riscontrato nei bambini: ansia, disturbi della ventilazione e fragilità delle strutture dentali. La presa in carico è multidisciplinare e dipende dalla diagnosi eziologica


Cause de Bruxismo nei Bambini

Per comprendere le cause del bruxismo nei bambini, dobbiamo prima di tutto distinguere il bruxismo diurno da quello notturno e il bruxismo idiopatico (o primario) da quello secondario ad altre malattie neurologiche. 

Il bruxismo diurno è un fenomeno raro che può essere osservato in associazione a patologie del neuro-sviluppo. I casi di bruxismo secondario invece possono essere associati a patologie neurologiche, psichiatriche o a effetti collaterali di farmaci specifici. In questo articolo approfondiremo cause, diagnosi e terapie relative al bruxismo notturno idiopatico del bambino, che costituisce la forma più frequente di questo disturbo in età pediatrica.

Quali siano le cause del bruxismo nei bambini non è ancora chiaro e ad oggi l’origine dell’insorgenza di questo disturbo è ancora sconosciuta. Sicuramente diversi fattori sono implicati, tra i quali:

  • fattori psicologici, quali ansia e stress;
  • fattori locali, legati a patologie del cavo oro-faringeo;
  • fattori genetici.

Per quanto riguarda i fattori psicologici, numerosi eventi, anche fisiologici, possono essere causa di forte stress nel bambino e pertanto innescare il bruxismo. Molti genitori di bambini con bruxismo hanno notato che l’inizio del disturbo è coinciso con un avvenimento che ha portato un grande cambiamento nella vita del piccolo o della piccola come la nascita di una sorella o di un fratello, l’inizio della scuola.

Nei bambini con deficit di attenzione e iperattività eventuali stress possono con maggior frequenza dare luogo al bruxismo. Qualsiasi stress emotivo o psicologico può quindi agire da evento scatenante per l’esordio di questa problematica. Inoltre è stata descritta una maggior prevalenza di bruxismo nei bambini che soffrono di parasonnie o altri disturbi del sonno (enuresi, sonnambulismo, sonniloquio).

Tra i fattori locali che possono contribuire a causare il bruxismo troviamo invece: malocclusione, macroglossia (una delle principali cause di bruxismo, assieme al disturbo del neurosviluppo, nei bambini affetti da Sindrome di Down) e l’ipertrofia adenoidea e/o tonsillare. In quest’ultimo caso, l’ostruzione delle vie aeree completa o parziale che si verifica a causa dei tessuti ipertrofici, può dar luogo anche a un’altra complicanza strettamente legata al bruxismo: le apnee notturne. L’apnea notturna (o apnea ostruttiva del sonno) è una condizione medica caratterizzata da interruzioni nella respirazione durante il sonno, causate dall’ostruzione delle vie aeree superiori. 

Il bruxismo è inoltre più frequente nei bambini allergici, dal momento che spesso respirano a bocca aperta nel sonno con conseguente secchezza della cavità orale e bisogno frequente di deglutire.

Anche i fattori genetici sono stati coinvolti per spiegare tale fenomeno. È stato infatti dimostrato che circa metà dei pazienti con bruxismo ha almeno un familiare stretto affetto da tale disturbo, sebbene non vi siano, ad oggi, specifici fattori di rischio genetico chiaramente identificati.